La mononucleosi è un'infezione virale contagiosa causata dal virus di Epstein-Barr, che appartiene alla famiglia dei virus erpetici. Si tratta di una malattia benigna che negli adulti viene spesso scambiata per una forma similinfluenzale. Nota anche come "malattia del bacio", la mononucleosi di solito si trasmette con la saliva e meno di frequente si può contrarre l'infezione tramite la condivisione di oggetti entrati in contatto con la saliva di un soggetto infetto (mani, posate, bicchieri, spazzolini, giocattoli per bambini). La fascia di età più a rischio è quella degli adolescenti e dei giovani adulti (15-25 anni), perchè spesso adottano comportamenti (baci e scambi di oggetti) che implicano uno stretto contatto interpersonale.
I sintomi che, se presenti contemporaneamente, devono indurre a sospettare la mononucleosi sono un mal di gola importante, con tonsille coperte da una patina biancastra molto avvolgente, febbre alta, ingrossamento dei linfonodi superficiali, malessere generale e spesso, aumento delle dimensioni della milza. Per confermare il sospetto di malattia, che deriva anche dall'aumento dei globuli bianchi, in particolare quelli mononucleati (da qui il nome della malattia), si ricercano gli anticorpi anti-VCA sia di classe di IgG sia IgM. Le immunoglobuline IgM indicano uno stato di attività del virus: quando calano e restano solo le IgG significa che l'infezione è superata. Le IgG si possono trovare anche dopo anni nel sangue e indicano che l'infezione è stata contratta in passato.
Negli adolescenti la malattia si manifesta tre-sei settimane dopo il contagio, mentre nei bambini il periodo di incubazione è di due-tre settimane. L'unico disturbo che tenda a persistere, anche per mesi, è una stanchezza generalizzata, mentre la complicanza più terribile è la rottura della milza ingrossata, in seguito a un trauma o a uno sforzo. Si tratta di un'emergenza vera e propria, da gestire in ambiente ospedaliero.
Esistono solo terapie sintomatiche. Per abbassare la febbre si usano i classici antipiretici, mentre gli antibiotici sono indicati solo nei casi in cui si sospetti una sovrainfezione batterica (gli antibiotici non agiscono sui virus). Se il mal di gola provoca difficoltà a respirare si può ricorrere ai cortisonici, ma solo per pochi giorni e sotto stretto controllo medico. Chi ha sviluppato un ingrossamento della milza farebbe inoltre bene a evitare sforzi e attività pesanti per alcuni mesi, per scongiurare una possibile rottura.